Villa Reale di Marlia: la storia è veramente quella?

Era da tanto che volevo fare visita alla Villa Reale di Marlia, un complesso artistico e naturale a pochi km da Lucca in un angolo nascosto della Toscana. Le foto che si vedono sul web infatti raccontanto di un luogo affascinante ed ameno, un po’ misterioso e per certi versi stridente con quei luoghi. Bene, dopo la mia visita e dopo aver realizzato questo piccolo reportage fotografico ha capito cosa non va in quello che si vede.

In questo luogo manca qualcosa.

Sul sito ufficiale si legge che ha un’origine medievale ed è stato progressivamente modificato ed adeguato dalle famiglie (reali) che avrebbero posseduto la Villa nel corso degli anni a partire dal 1600. Detto così la questione si chiude qui, una storia ricostruita da chissà quali documenti dell’epoca in linea con quello che si legge su libri e guidi ufficiali.

Ma guardando bene l’istinto e lo spirito critico dicono altro, perchè con un po’ più di immaginazione si scopre una straordinaria somiglianza con altri luoghi molto più prestigiosi, a partire dalla Villa di Caserta. E’ come se fosse un luogo incantato e magico, depredato e privato delle sue peculiarità e delle sue bellezze, quasi mutilato.

Se al posto del lungo prato che conduce al laghetto ci fosse un lungo corso di acqua interrotto da cascate e fontane e circondato da vialini con statue e sentieri fioriti la somiglianza sarebbe sicuramente più marcata. Mi vengono in mente altre Ville prestigiose come Venaria Reale e si potrebbe scomodare anche l’inarrivabile Versailles, guardo caso legate tutte dal periodo dove vengono idealmente collocate storicamente, tra l’era napoleonica e l’ottocento.

Ci sono tanti elementi in comune tra questi luoghi magici, non solo a livello planimetrico: i corsi d’acqua, il layout degli edifici, i giardini, le fontane, le statue, tutto sembra far parte di un disegno un po’ magico che faceva parte di un altro mondo, opera di uno stesso architetto e forse a noi celato, fatto di risonanze, frequenze, armonia, tecnologie nascoste e conoscenze rinchiuse in qualche biblioteca.

E allora Villa di Marlia assume un’altra dimensione, e spiegherebbe anche la presenza di statue, raffigurazioni ancestrali ed epiche, elementi architettonici apparentemente privi di senso logico.

C’è poi un elemento inquietante in tutto ciò che si intravede nonostante molti edifici ed elementi artistici siano stati pesantamente sostituiti da altri di epoche più recenti che peccano però di una linearità e semplicità scorcertante: sembra che molti materiali siano quasi “sciolti”, non deperiti ma danneggiati in chissà quale modo piuttosto che frutto di una tecnica o di uno stile costruttivo difficilmente individuabile e riproducibile.

Un particolare architettonico di un cancello: sembra che la parte inferiore sia “sciolta” o “gonfiata”, comunque non nel suo stato e forma originali. La struttura portante simil cemento pare invece del tutto intatta.

Un particolare incredibile di una statua all’interno della cappella di San Francesco. Con quale tecnica è stato realizzato? Poteva solo la manualità degli aristi dell’epoca e “martello e scarpello” essere sufficiente?

Che dire poi di certi particolari artistici come le statue di marmo nella cappella di San Francesco Saverio? Con quale tecnica (o tecnologia) è stato possibile in quel tempo realizzare tali capolavori?

Lo so nella mia testa c’è un forte condizionamento di quella civiltà ai più celeta che prende in nome di Tartaria, che parla di città “stellari”, risonanza e frequenza, che la storia ufficiale vorrebbe far passare come fantasiosa o peggio ancora complottista.

Ognuno di noi credo possa farsi la propria idea, ma la verità spesso si nasconde proprio davanti ai nostri occhi.

sito ufficiale Villa Reale di Marlia

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